Come trovare il proprio ritmo, consigli di Stefano Pigolotti

«Non rimandare a domani ciò che potresti fare oggi» è uno di quei proverbi che abbiamo sentito chissà quante volte dai nostri vecchi.

La saggezza popolare vuole insegnarci che il tempo è una risorsa davvero preziosa e dobbiamo cercare di non sprecarla.

Il tempo è uno, non c’è dubbio. È quello delle stagioni, degli orologi, dei calendari. Eppure la percezione che ne abbiamo non è assoluta, è relativa. Abbiamo l’impressione che corra in alcuni momenti, che non passi mai in altri. Muta cioè la nostra percezione, del tempo.

Quando siamo giovani abbiamo la tendenza a perdere tempo, convinti di averne tanto a disposizione. Quando invecchiamo ci affanniamo viceversa a recuperarlo, consci di quanto magari ne abbiamo sperperato o di quanto poco ce ne rimanga.

Così i bei momenti sembrano correre rapidissimi, i brutti sono come le attese, ci sembrano lunghissimi.

Le lancette d’altra parte si muovono sempre e per tutti alla stessa velocità. La differenza possiamo farla noi, può farla il nostro approccio.

E come?

Con la nostra consapevolezza. Il tempo di Stefano Pigolotti è uno spazio che ci è dato e che possiamo scegliere come impiegare e come vivere. Un tempo da non dissipare e neppure un tempo contro il quale lottare perennemente. Un tempo alleato. Goderselo come un alleato significa imprimergli il nostro ritmo, dargli valore, non farselo scappare, usarlo per il nostro cammino.

In ogni ambito ognuno di noi si imbatte in pensieri, disquisizioni e consigli sulla gestione del tempo. In effetti possiamo e dobbiamo renderci conto che il tempo è esattamente una risorsa da gestire. Le nostre motivazioni, i nostri obiettivi e tutte le energie che investiamo per loro, la nostra perseveranza, la nostra resilienza, devono fare i conti con il tempo. Abbiamo un tempo “determinato” e questo significa che non ci può stare dentro tutto, che dobbiamo dare a quello che abbiamo il giusto contenuto, che è necessario agire al suo interno in maniera consapevole e strategica.

Ogni secondo è importante, importantissimo. Non torna. Imparare questo e vivere di conseguenza significa trovare il proprio ritmo, il ritmo del benessere e della crescita personale. Un ritmo positivo, che scorre armonicamente con il tempo.

Come si manifesta il tempo, nelle nostre giornate?

-Stimolante: quando è la misura per realizzare i nostri progetti e ci mette brio e lucidità;

-limitante: quando lo usiamo male e alla fine ci accorgiamo che non ci basta per svolgere le nostre attività, per raggiungere i nostri risultati;

-illusorio: quando abbiamo davanti un lungo periodo e ci lasciamo fuorviare da distrazioni e lentezze;

-selezionatore: quando riusciamo ad individuare quanto ne serve per un’attività e quanto per un’altra e ci porta a costruire una vera e propria scaletta di priorità;

-tutelante: quando lo definiamo come lasso entro il quale darci da fare per sogni, programmi, compiti da svolgere.

Se dunque il tempo è un’entità fissa, sta a noi prenderlo come una bussola e navigarci dentro in modo cosciente.

Spesso al concetto di gestione del tempo si dà una connotazione produttiva. Non dobbiamo però fraintendere il significato di produttività. C’è un tempo essenziale per il relax, per il divertimento, per le relazioni amorose. Un tempo produttivo, tanto quanto lo è quello che dedichiamo alla professione o alle incombenze quotidiane. È molto importante, comprendere questo.

Ci avvicina al ritmo, a quella musica che avvertiamo quando le nostre azioni, le nostre emozioni, le nostre scelte, procedono nel nostro “giusto tempo”.

Il tempo di Stefano Pigolotti è un tempo con il quale instaurare complicità.

Ciò che ci piace, ciò che amiamo fare, la compagnia che adoriamo, sembra consumare il tempo velocemente. Quello che siamo costretti a subire, quello che facciamo controvoglia, le situazioni che non ci garbano, pare riescano a dilatare le ore. In realtà sta proprio a noi trovare la bilancia del tempo. Sta proprio a noi fare il possibile per dare senso alla nostra vita. Sta proprio a noi non sottovalutare mai il tempo e riempirlo invece di ciò che conta.

Cosa fare dunque concretamente?

Innanzi tutto riflettere, sul tempo. Questo ci aiuta a dargli il peso che ha. Questo ci insegna a prenderlo come un dono e a valorizzare meglio possibile quello che ci è concesso.

Poi prenderlo come un elemento fondamentale di valutazione: diamoci un tempo e verifichiamo le nostre performance. Questo è essenziale per capire se stiamo percorrendo la strada giusta per noi.

Il ritmo è il passo da prendere se scegliamo di vivere e non di sopravvivere.

Inutile farsi sopraffare dall’ansia di riempirlo, pericoloso bruciarlo nell’indifferenza al suo valore: il tempo è il compagno con il quale procedere a braccetto nel nostro percorso evolutivo.

 

Stefano Pigolotti

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