Visione: quanto è importante nella leadership

 

Quando Martin Luther King diceva “I have a dream” non parlava strettamente di un sogno, ma di una visione: averne una significa possedere una molla interiore che ci fa alzare ogni giorno da letto con motivazione e quella voglia di “spaccare il mondo”.

Nella mia professione di personal coach mi sono confrontato più volte, soprattutto in contesti aziendali, con leader di tutti i settori (o persone che ricoprivano ruoli ancora più importanti) che non avevano una vision per la propria realtà e del ruolo da svolgere in essa: vediamo come li ho aiutati a ritrovare la bussola.

 

Che cosa è la visione

Il primo passo per individuare la propria visione è capire che cosa stiamo cercando: non stai scegliendo degli obiettivi da raggiungere, ma stai cercando qualcosa di decisamente più profondo, intimo e che nasce dall’identificazione di quella scintilla che – durante tutta la tua vista – ti ha portato ad avanzare in un determinato settore.

Se dovessi spiegare il concetto di visione con una metafora direi che è il motore che ti porta all’azione, è la ragione che influenza tutte le tue scelte. Proprio perché è così importante, una volta che avrai individuato la tua, potrai coglierne tutti i frutti positivi non solo per te stesso, ma anche per le relazioni che instaurerai.

Adesso che ne hai compreso l’importanza devi ricordare, caro leader, di non sovrapporre la tua visione personale a quella aziendale; anche se sarebbe ideale che le due fossero molto vicine e corrispondessero al tuo modo di sentire, non è obbligatorio che coincidano.

 

Come individuare la tua visione da leader

Per individuare la tua visione come leader, devi partire prima di tutto dalla consapevolezza di chi sei, chi vuoi diventare e soprattutto chi non vorrai mai diventare. Una volta fatto questo, potrai procedere con il secondo step domandandoti “che cosa vuole dire, per me, avere successo?” Se stai leggendo questo articolo, vuole dire che la tua risposta a questa domanda riguarda i risultati professionali e la voglia di essere soddisfatto del proprio lavoro.

Dopodiché dovrai riflettere sulla terza domanda: “Quali sono le mie qualità migliori?” – una di queste sarà sicuramente la leadership, la tendenza a guidare il gruppo e condividere con esso oneri e onori del progetto che condividete. Infine, una volta che avrai capito tutto questo, chiediti come sarai tra 20 anni e quale vuoi che sia la tua influenza sulle persone.

 

Se avrai risposto a tutte questi interrogativi avrai moltissimo spunti di riflessione per costruire la tua visione imprenditoriale e progettare i prossimi passi per poterla realizzare.

 

Perché condividere la vision con il team

Durante una delle tappe di presentazione del mio libro – Il tuo destino è sbocciare – mi è stato chiesto “Stefano, come mai è importante condividere la propria vision?”. Questa domanda ha suggerito in me due risposte: la prima, come Stefano Pigolotti – mental coach e professionista di crescita professionale – mi ha portato ad argomentare l’importanza della condivisione con il proprio gruppo di lavoro come base di un rapporto solido all’interno dell’azienda. Infatti, rendere partecipi i dipendenti (ma anche i propri soci) della propria visione e di quello che significa per te far crescere la realtà per la quale state tutti lavorando è un modo per motivarli e farli sentire parte di un progetto.

La seconda risposta invece, proviene dal mio vissuto personale come sport coach di Moto3: quando aspettavo  i piloti al traguardo provavo un sentimento di trepidazione ed emozione. Non ero sulla moto in gara, ma era come se ci fossi: non è forse anche questo il significato ultimo di condividere un vision?

 

Stefano Pigolotti

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