Non sai scegliere? Ecco come imparare a farlo

La nostra vita ci pone continuamente di fronte a delle scelte.

A volte prendere le giuste decisioni è semplice, altre volte ci sentiamo come dei bambini di fronte a una tavola imbandita di dolci, altre volte ancora scegliere è difficile perché comporta delle rinunce oppure ci espone al giudizio altrui, o ci fa correre il rischio di causare sofferenza.

È importante ricordare che ciascuno di noi usa dei criteri differenti per fare le proprie scelte.

 

UNA QUESTIONE DI TEMPERAMENTO

 

Il temperamento è un fattore biologico della personalità e può determinare una differente modalità di comportamento e di scelta.

Alcuni di noi scelgono in modo impulsivo, senza riflettere troppo; si fanno guidare principalmente dall’istinto.

La decisione qui appare repentina, è vincente in tutti quei casi in cui è necessario agire in emergenza e prontezza.

Altre persone sono inclini a riflettere, fare una sorta di bilancio tra costi e benefici, usare la loro razionalità.

Questa modalità limita al massimo gli errori, ma richiede tempo e non sempre riesce a considerare la nostra parte emotiva e a soddisfare le buone relazioni.

Infine molti di noi mostrano una grande capacità di mettersi nei panni dell’altro, cercano di fare delle scelte nel rispetto delle esigenze altrui, si fanno guidare dai propri sentimenti, ma spesso rischiano di rimanere impantanati nei sensi di colpa.

Un buon compromesso potrebbe essere quello di trovare un equilibrio tra istinto, ragione e sentimento, o in altre parole trovare un allineamento tra testa, cuore e pancia.

 

 

REFERENZA INTERNA O ESTERNA?

 

Molto importante è sapere se nelle nostre scelte ci affidiamo completamente a una nostra sensazione di certezza interiore oppure se abbiamo bisogno di chiedere il parere altrui.

Anche qui la soluzione ideale sta nel mezzo.

Chi sceglie seguendo esclusivamente le proprie convinzioni senza mai tener conto di altre opinioni, rischia, appunto, di essere autoreferenziale e apparire talvolta rigido e ottuso.

Al contrario, chi non riesce a esprimere una propria direzione e ha necessità di trovare certezza nel consultare tanti pareri esterni, rischia di apparire poco determinato e vagare in balìa del volere e del giudizio delle persone che lo circondano.

 

 

MI FIDO O RACCOLGO INFORMAZIONI?

 

Avete mai sentito di potervi fidare di qualcuno tanto da dire: “a pelle ho avuto una sensazione positiva”?

Succede quando facciamo un acquisto perché la commessa di quel negozio era garbata o il consulente/venditore appariva onesto.

La nostra attenzione qui si è focalizzata sulla relazione, più che sull’oggetto della nostra scelta.

Ci siamo fatti guidare dalle nostre percezioni.

Qualche volta invece abbiamo sentito la necessità di raccogliere il maggior numero di informazioni per poter decidere.

Qui la nostra mente si impegna in un’analisi e trova certezza solo se l’interlocutore fornisce dettagli accurati. Se non lo facesse, ciò sarebbe interpretato come un comportamento manipolatorio tendente all’omissione e desterebbe in noi diffidenza. Anche queste sono due opposte strategie inconsce da noi utilizzate per decidere e agire.

 

QUAL E’ IL MODO MIGLIORE PER NON SBAGLIARE?

 

Forse non esiste un solo modo, ma sicuramente, sapere che ciascuno di noi ha delle peculiari modalità per scegliere è un punto di partenza. Queste modalità sono per lo più inconsapevoli, fino a quando non impariamo a osservarle e utilizzarle con equilibrio.

D’altronde anche i più grandi scienziati della storia hanno prodotto le loro scoperte agendo per prove ed errori…  e ogni errore è solo un modo per scoprire cosa non funziona!

 

Stefano Pigolotti

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