Mi chiamo Stefano Pigolotti, imprenditore e iscritto al registro nazionale dei coach professionisti. Tra le mie numerose attività (ebbene sì, lo confesso, non riesco a stare fermo) mi occupo anche di sport coaching. Durante un workshop, qualche tempo fa, introducendo questo argomento, ho chiesto “Che cosa è, secondo voi, lo sport coaching”? mi sono state fornite risposte che avevano, essenzialmente, un unico elemento in comune: l’associazione di queste due parole ad una attività strettamente fisica. Ecco quindi che sento la necessità, anche qui sul magazine di Skills Empowerment, di chiarire questo concetto e spiegarlo.
Cosa è lo sport coaching
Cominciamo con il chiarire un aspetto fondamentale e che spesso crea confusione: anche se esistono alcune affinità con la figura del personal trainer (un professionista del fitness che si occupa della preparazione atletica del soggetto), lo sport coach è una persona che accompagna soprattutto psicologicamente l’atleta, aiutandolo a superare i blocchi emotivi che potrebbero compromettere la sua performance sportiva.
Usando una metafora potremmo dire che lo sport coach non indica quanti minuti correre sul tapis roulant, ma ti insegna come arrivare alla fine dell’esercizio nonostante la fatica.
Capisaldi dello sport coaching
Essere Sport Coach è una delle esperienze più avvincenti che mi siano capitate nella mia carriera. Durante l’affiancamento dei piloti di Moto3 ho avuto la possibilità di condurre i ragazzi al traguardo sperato – nel senso che li ho aspettati al rettilineo – portare a dei risultati i ragazzi partendo dalla condivisione con loro di tre concetti fondamentali:
- Conosci te stesso
Avere una conoscenza approfondita della propria personalità è il primo passo per poter individuare i propri limiti e soprattutto i pregi caratteriali sui quali puntare. Quando mi viene chiesto aiuto per poter entrare in contatto con la parte più vera di una persona mi servo dello Structogram. Questo strumento non misura il comportamento, ma il temperamento: sono due concetti che possono sembrare apparentemente sovrapponibili, ma che devono essere messi in relazione uno all’altro con un rapporto di causa – effetto. Infatti, il temperamento è la causa delle emozioni, non l’effetto.
- Gestire le emozioni
Le emozioni non sono altro che reazioni chimiche che avvengono nel nostro cervello. A questo proposito la nota neuroscienziata Gible Taylor ha spiegato in maniera esaustiva la nascita della rabbia: questo sentimento infatti insorge per un’attività eccessiva delle cellule cerebrali a seguito di un impulso esterno. Questo meccanismo dura 90 secondi durante i quali il sistema nervoso appunto, prova rabbia. Il problema non è tanto provare la rabbia, ma il non saperla disinnescare, portandola all’esasperazione covando rancore per mesi.
Come dice una frase del film Perfetti sconosciuti “..Una cosa importante l’imparata: saper disinnescare. Non trasformare ogni discussione in una lotta per la supremazia”: è esattamente questo quello che accade alla fine di un percorso di sport coaching: si impara a disattivare dalla base quei meccanismi che possono essere nocivi.
- Resilienza
Anche su questo tema si sentono pareri discordanti. Si tratta ovviamente di un argomento molto ampio e che ciascuno interpreta alla propria maniera, alla luce del vissuto. A questo proposito, voglio metterne in luce un aspetto che aiuta a cambiare punto di vista a chi intraprende un percorso di crescita personale con uno sport coach: la resilienza non deve essere confusa con la perseveranza. Partiamo dal presupposto che entrambe sono soft skills fondamentali per raggiungere risultati personali e a livello di business; tuttavia se la definizione di perseveranza è intuitiva, quella di resilienza deve essere interpretata come la capacità di risollevarsi più forti di prima… insomma saper soffrire per un risultato più ampio.