Agosto riposante, settembre appagante

Nessuna ricetta medica ci impone agosto in qualche meta vacanziera. Possiamo restare a casa, per scelta, per valutazioni economiche, per contingenze varie.

Se siamo comunque in ferie dobbiamo cercare di mettere in conto un mese che ci prepari degnamente al grande rientro settembrino. Possiamo farlo anche in città.

 

Perché un agosto riposante diventa un settembre appagante?

 

1)Innanzitutto il riposo è essenziale. Tiriamo tutti un po’ la corda, durante l’anno. Abbiamo bisogno di staccare dai soliti ritmi forsennati.

 

2)La seconda ragione rilevante è che un buon riposo, scrollandoci di dosso un po’ di stress, ci restituisce il vigore per vedere la bottiglia mezza piena invece che mezza vuota.

 

3)La terza ragione è che un agosto riposante ci consente una serie di opportunità per rimetterci in pista con maggior fiducia e con le idee più chiare.

 

Insomma possiamo immaginare l’agosto riposante come un ponte tra passato e futuro.

 

Cosa possiamo fare perché un agosto riposante preluda a un settembre appagante?

 

Naturalmente dobbiamo attivare le nostre risorse e la nostra buona volontà e mettere in atto un vero e proprio piano strategico

 

a)cambiare passo, cambiare ritmo. Visto che siamo in vacanza cerchiamo di prendere una nuova andatura di marcia. Attenzione però…solo il primo giorno è consentito passare dal letto al divano e dal divano al letto. I giorni seguenti ci vogliono in “modalità ferie” quindi vanno benissimo una colazione ricca e tranquilla, la lettura dei giornali, la passeggiata rinfrancante senza meta insomma una routine slow ma non insulsa e apatica.

 

b)ritrovare famiglia e amici. Se tutti i mesi dell’anno abbiamo i minuti contati e diamo poca retta a tutti, è bello un agosto dedicato agli affetti riuniti a tavola, agli amici per serate spensierate, ai bambini con cui giocare allegramente senza il timer incorporato.

 

c)spolverare hobby, attività fisica, libri. Finalmente possiamo permetterci di curare un po’ la forma e quindi andare in piscina a nuotare o fare qualche partita a tennis, di leggere quel libro che ci aspetta da mesi, di scacciare ogni ansia con il fai da te produttivo e creativo.

 

d)organizzare gite, visite e passatempi. Nella nostra città c’è un museo che non abbiamo mai visitato, vero? Appena fuori porta ci sono luoghi incantevoli che scorgiamo sempre e solo con la coda dell’occhio dal finestrino della macchina, no? È dall’anno scorso che rinviamo quella grigliata in giardino? Probabilmente sono secoli che non andiamo a un concerto e ora ne abbiamo l’occasione, giusto?

 

e)fare qualcosa di nuovo, di insolito. Accogliere l’invito imprevisto al cinema dove non andiamo a sederci da tempo immemore, andare a fare un aperitivo in un posto che solitamente non frequentiamo, accettare il pomeriggio di pesca al fiume con il vicino di casa esperto. Fare nuovi incontri o nuove cose, seguire il gusto di qualche avventura, lasciarci sorprendere da qualcosa di inconsueto fa molto “vacanza”.

 

Tutto questo serve a dare al nostro relax una marcia in più. Ci rimette infatti in contatto con la nostra creatività, con le relazioni, con le occasioni.

Ci predispone a cogliere gli stimoli che solitamente lasciamo cadere a vuoto o non possiamo coltivare.

Tutto questo mette un po’ di distanza da quello che ci ha fatto affannare per tanti mesi, ce lo fa quindi inquadrare sotto un’altra luce, ci aiuta a dipanare qualche matassa.

Tutto questo ci fa ritrovare la connessione con noi stessi, con quello che ci piace fare, con le nostre potenzialità.

Ecco perché è importante scegliere un riposo rigenerante. Non dobbiamo rammollirci, al contrario dobbiamo ritrovare energie.

Le gioie della famiglia, le rimpatriate con gli amici, i piccoli piaceri quotidiani, un approccio disteso alla nostra città, le pause rilassanti degli hobbies, possono offrirci spunti, idee, opportunità o, semplicemente, possono ricordarci quanto abbiamo e quanto mettere a frutto a settembre.

 

Stefano Pigolotti

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