A Natale puoi…fare un patto con le emozioni

Spesso arriviamo alle festività carichi di stress e stanchezza. Abbiamo dovuto dare fondo a tutte le forze per conciliare gli ultimi impegni di lavoro con la ricerca dei regali, l’organizzazione domestica o i programmi del giorno di Natale.

Talvolta la festa arriva come una ventata di allegria e baldoria che ci fa scrollare di dosso tutte le corse e le ansie. Altre volte ci riporta ricordi che non vorremmo avere, è l’ennesimo test di resistenza cui ci sentiamo sottoposti, ci travolge di malinconia.

Ciascuno ha la sua condizione, ciascuno ha il suo rapporto con la festa.

Ognuno ha qualche emozione con cui confrontarsi: magari la commozione davanti alla famiglia riunita o, viceversa, il peso della solitudine, magari la gioia di braccia e voci da incontrare o, al contrario, il fastidio per una convivenza non facile attorno a una tavola imbandita.

L’augurio migliore, per tutti, è di riuscire a cogliere l’occasione, del Natale.

Un po’ come se fosse una prova che possiamo superare. Quella della gestione delle emozioni, quella dell’approccio alla condivisione.

Gestire le emozioni significa riuscire a governare i comportamenti che ne derivano. Non vanno dunque negate, ci sono e fanno parte dell’umana natura. Che siano di rabbia, di euforia, di paura, di tenerezza, ci appartengono. Siamo noi, se mai, che non dobbiamo appartenere loro. Dobbiamo viverle senza che quelle negative arrivino a farci troppo male. A Natale dunque possiamo mettere sicuramente da parte molti piccoli rancori praticamente inutili, ritrovare l’intesa di una stretta di mano, ripensare al valore dei sentimenti e dell’unione. Possiamo metterci dentro la nostra scelta di goderlo, di onorarlo, di celebrarlo come un momento per noi e per tutti.

Invece di mettere sotto l’albero il passato, ci mettiamo il presente. Lo addobbiamo di scelte positive, di fiducia, di spirito di pace.

Non è una questione di fede, ben s’intende. Siamo liberi di intenderlo come ci pare ma se ci apprestiamo a festeggiarlo possiamo sentirlo davvero come un grande momento anche per concederci emozioni e condivisioni. Per ritrovarci negli affetti, nei piccoli o grandi rituali di complicità, nelle cose buone che ci riserviamo, nei gesti di scambio. Alle volte assaporare la letizia è un modo potente per ridarci energia.

Anche un atto di solidarietà o un esercizio di pazienza possono essere respirati e vissuti come un dono che facciamo innanzi tutto a noi stessi.

E poi, diciamolo, Natale alle volte arriva per farci scoprire ancora bambini davanti alle luci, ai pacchetti, al torrone. Questo è importante, molto importante. Ne abbiamo bisogno. Usciamo dai panni tirati delle responsabilità, dei problemi, delle smanie, e ci infiliamo in quelli dell’incanto.

Ecco, lasciamoci sorprendere dalla festa. Andiamole incontro con l’impulso buono e molto probabilmente ci premierà, ci ammalierà.

Invece di riempire il sacco di aspettative che si svuotano come la confezione del panettone, lo possiamo riempire dei nostri slanci migliori.

In ogni caso, pur se non andasse come vorremmo, avremo superato la nostra prova personale. Avremo fatto un passo in più stringendo un patto con le nostre emozioni!

Auguri, tantissimi auguri.

 

Stefano Pigolotti

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